Dopo la consueta udienza generale del mercoledì, lo scorso primo giugno, è stata donata a Papa Francesco un’icona del Laboratorio Luce dentro, presente da circa due anni all’interno della Casa di Reclusione di Fossombrone. Si tratta di un’icona di grandi dimensioni, 50×70, raffigurante la pecorella smarrita ( Vangelo di Matteo 18,13-14). La consegna dell’icona è avvenuta nell’ambito del programmato incontro del Papa con i nuovi cappellani carcerari, quelli che hanno iniziato il loro ministero nel corso dell’ultimo anno, e, tra questi, il cappellano di Fossombrone Padre Desiré Gahungu. Insieme all’autore dell’icona, il detenuto Giovanni Lentini, ho raggiunto il gruppo prima dell’udienza. L’incontro è stato di indescrivibile tensione emotiva, lirica e spirituale, iniziato con la struggente catechesi del Papa sugli anziani a partire dal Salmo 71 (“Non mi abbandonare quando declinano le mie forze” Salmo 71,9) e proseguito con l’udienza privata al gruppo dei nuovi cappellani carcerari, durante la quale è stata consegnata l’icona.
Papa Francesco, con gravi problemi di deambulazione ma freschissimo nel volto e vivacissimo nello spirito, è rimasto molto sorpreso dal dono, ha ringraziato, lodando ripetutamente l’opera e il suo autore per la bellezza e spiritualità che emanava, e si è trattenuto a lungo a conversare amabilmente con noi.
Ha, ancora una volta sorpreso tutti quando ci ha apostrofato dicendo: la conoscete la preghiera del detenuto che i volontari e i cappellani devo recitare, quando li incontrano? E’ questa! Testuale: “Perché tu sei in carcere e io no?”. E ha continuato: “Ripetete con me: Perché tu sei in carcere e io no?”. Più forte: “Perché tu sei in carcere e io no?”
Se ci ha sorpreso con la preghiera del detenuto ci ha del tutto spiazzato con un gesto, che probabilmente deve essere abituale durante le udienze private, visto che nessuno della sicurezza è intervenuto. Ad un certo punto il cappellano della Casa Circondariale di Vibo Valentia, che faceva parte del nostro gruppo, ha chiamato con il suo telefono un amico e, non appena l’interlocutore gli ha risposto, ha messo inopinatamente il telefono in mano a Francesco, che non ha fatto una piega e ha iniziato a parlarci: “Buongiorno, sono Papa Francesco, tu chi sei? …. Come stai, come sta la tua famiglia? ….. Sono contento di aver parlato con te… Ti benedico!”
L’incontro con Papa Francesco, promosso da Don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale dei cappellani carcerari, durante una visita a Fossombrone, durante la quale ha visitato il laboratorio, è stata davvero la migliore delle conclusioni che potessimo immaginare, della mostra iconografica che si è svolta a Fossombrone nel corso delle prime tre settimane del maggio scorso, presso la locale Fondazione Monte di Pietà e di cui abbiamo dato conto in uno speciale pubblicato nell’ultimo numero di questo giornale.
La benedizione, il plauso e l’incoraggiamento di Papa Francesco sono stati per tutti noi: per gli iconografi del Laboratorio, Giovanni, Damiano e Pasquale, per la Direzione della Casa di Reclusione di Fossombrone (in particolare per l’Area Trattamento che si è spesa moltissimo per questo progetto), per l’Associazione Mondo a Quadretti, per l’Equipe della Cappellania, un grande riconoscimento per il lavoro fatto e un forte incoraggiamento a proseguire nell’attività, segno tangibile, tra le altre cose, della presenza viva e feconda della nostra Chiesa locale in carcere.
Giorgio Magnanelli