“Sarete testimoni da Gerusalemme ai confini della Terra”. È questo il richiamo evangelico da cui nasce la proposta del primo pellegrinaggio della Metropolia di Pesaro in Terra Santa che si terrà dal 10 al 17 agosto 2023. La presentazione del programma è avvenuta lo scorso 3 novembre nell’episcopio di Pesaro alla presenza dell’arcivescovo Metropolita monsignor Sandro Salvucci. Alla conferenza stampa, coordinata dal giornalista Roberto Mazzoli, erano presenti anche don Marco Di Giorgio, biblista, parroco, assistente spirituale di Terra Santa e referente generale del progetto; Marina Venturini responsabile dell’organizzazione e del coordinamento del progetto; Alberto Tosi, dell’agenzia L.P. Pilgrimages di Nazareth e Maria Grazia Falcone, direttore dell’Ufficio Stampa & Pr Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo. Otto giorni intensi con un programma che condurrà i pellegrini sui luoghi più importanti della Terra Santa: Nazareth, Cafarnao, Cana, Betlemme, Gerusalemme, Betania, Gerico con il deserto di Giuda, lo Yad Vashem.
«La Chiesa ha un movimento vitale proprio come quello del cuore – ha detto monsignor Salvucci – con il ciclo della sistole e della diastole. Per le nostre tre diocesi andare a Gerusalemme significa muoversi come il cuore, ovvero andare al centro, in Terra Santa là dove tutto è nato (sistole) per poi tornare (diastole) come testimoni efficaci nel nostro contesto ecclesiale e sociale». Nel corso della conferenza è stato proiettato un breve video messaggio del Custode di Terrasanta Francesco Patton. Quindi è intervenuto don Marco Di Giorgio che ha ricordato le parole del vescovo Armando, che ha definito il viaggio in Terra Santa come il pellegrinaggio più importante che si possa compiere. «Non andremo a incontrare solo le pietre di quei luoghi santi – ha detto don Marco – ma anche le pietre vive ovvero i volti delle comunità cristiane che sono appena l’1,5% dell’intera popolazione. Questo pellegrinaggio inoltre si inserisce nel cammino sinodale della Chiesa ed è aperto anche ai non credenti perché tutti i pellegrini sono anzitutto un segno di pace per tutte le religioni».
Si tratta di un evento unico, ha detto Marina Venturini, responsabile organizzativa del progetto che ha illustrato i dettagli della logistica, le modalità di iscrizione e il programma: «In oltre 20 anni di attività abbiamo organizzato pellegrinaggi in Terra Santa per diverse migliaia di persone – spiega – in comunione con numerose diocesi italiane e con particolare riguardo alle Marche. Questa volta abbiamo pensato a due step per le iscrizioni che potranno avvenire on-line utilizzando un QR code sui siti delle diocesi di Pesaro, Fano e Urbino. Entro il 30 gennaio 2023 occorrerà inviare una preiscrizione che ci consente di capire i numeri del pellegrinaggio. Quindi per confermare la preiscrizione, che non comporta alcun vincolo, ci sarà tempo fino 10 maggio. L’invito è di non aspettare gli ultimi giorni perché si rischia di non trovare più posti disponibili». Ad accompagnare i pellegrini saranno monsignor Sandro Salvucci, arcivescovo metropolita di Pesaro; monsignor Giovanni Tani arcivescovo di Urbino, Urbania, Sant’Angelo in Vado; monsignor Armando Trasarti, vescovo di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola.
«Il ritorno ai viaggi spirituali dopo la pandemia ha creato qualche complessità in più nella gestione dell’organizzazione di un pellegrinaggio come questo – ha detto Alberto Tosi dell’agenzia L.P. Pilgrimages di Nazareth – ecco perché ad oggi è impossibile indicare il costo del viaggio per persona. La situazione internazionale e il cambio Euro/Dollaro sono elementi di sfavore in questo momento. Subito dopo le preiscrizioni forniremo tutte le indicazioni con precisione. Questo è l’unico elemento di incertezza perché per il resto abbiamo già provveduto a gestire tutti gli aspetti logistici per garantire il pellegrinaggio». Di progetto straordinario ha parlato Maria Grazia Falcone, direttore dell’Ufficio stampa Israeliano del Turismo. «Il turismo religioso è il core business dello Stato di Israele – ha detto – ed è un onore per noi poter contribuire al successo di questo pellegrinaggio. Al momento il problema principale dei viaggi in Terra Santa è legato alla paura ma possiamo dire che Israele è un Paese sicuro. Il turismo religioso è il turismo del dialogo. Il nostro auspicio è che questo pellegrinaggio diventi un apripista per altre esperienze di Metropolia».
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