Concluso il ritiro per famiglie a Spicello

“Alla ricerca dell’acqua viva”

Si è svolto domenica 11 dicembre, al santuario di San Giuseppe a Spicello nel  comune di Terre Roveresche, il ritiro di avvento organizzato dall’ufficio Diocesano di pastorale famigliare, dal titolo “Alla ricerca dell’acqua viva”, un momento importante di ascolto della Parola di Dio e di riflessione sul ruolo della famiglia oggi. A sviscerare il tema scelto il diacono Carlo Berloni che ha sottolineato come, oggi più che mai, sia importante che le famiglie si possano confrontare tra loro per non sentirsi mai sole. Di fronte alle difficoltà, ai deserti della nostra vita, dobbiamo andare alla ricerca di acqua buona ove dissetarsi. Il deserto, i problemi e le difficoltà non possono diventare abitudini altrimenti queste generano divisione nella coppia, dobbiamo saperci dire quando viviamo dei momenti difficili, non possiamo vivere a lungo nel deserto: esso è un tempo di crescita, se lo sappiamo superare e guardiamo oltre. Il deserto di cui ci parla il libro dell’Esodo è anche occasione per liberarci da ciò che ci appesantisce, per tornare alle essenzialità della vita, per togliere i macigni che soffocano il rapporto di coppia per far tornare l’amore gioioso. Nel libro di Esodo si parla inoltre di un’acqua divenuta amara e solo il legno della croce è capace di farci riassaporare un amore dolce trasformato da Cristo Signore. “Non possiamo superare il deserto da soli – ha ricordato il diacono alle famiglie presenti – abbiamo bisogno di paradiso e la famiglia può e deve diventare sorgente di acqua viva per chi le sta attorno, segno dell’amore di Dio. In tutto questo – ha concluso Carlo Berloni – prioritario è l’amore e non il servizio, non lamentiamoci sempre di ciò che non va ma piuttosto aiutiamoci a vedere il bello che il Signore ci dona”.

Il momento di ritiro si è concluso con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale don Marco Presciutti che, nell’omelia, ha ricordato come ci viene chiesto di gioire, di avere il coraggio di non temere perché Dio viene a salvarci in ogni momento in ogni difficoltà della vita. “Dobbiamo rallegrarci – ha proseguito don Marco – perché il Signore è qui, ci chiede di fargli spazio, ci chiede pazienza e costanza; Lui non delude mai, vuole fare con noi il suo Natale, attraverso di noi donarsi agli altri. Dobbiamo generare il divino per ridare vita, per donare vista i ciechi e camminare insieme verso la pienezza perché Dio è in noi. Possiamo fare grandi cose perché siamo amati – ha concluso il Vicario – liberiamo il divino che è in noi, Dio  è il fondo dell’essere, si nasconde nel nella nostra quotidianità ma noi non dobbiamo smettere di cercarlo perché Lui c’è ed è la fonte della bellezza e ci ha creato per amore e per amare”.

Marco Gasparini