I campi estivi rappresentano un pilastro fondamentale per le unità scout in quanto offrono un’esperienza unica e preziosa per la crescita e lo sviluppo dei giovani. Essi sono molto più di semplici vacanze estive; sono delle opportunità formative che consentono ai ragazzi di acquisire competenze, conoscenze e valori che li accompagneranno per tutta la vita.
Anche le circa venti unità dei gruppi scout della nostra diocesi (Fano, Calcinelli, Pergola) sono in partenza per i loro campi, ed alcune sono già tornate; le date più gettonate vanno dalla ultime due settimane di Luglio alle prime di Agosto, quando il tempo è di norma più stabile ed anche gli educatori che studiano hanno terminato le loro incombenze o coloro che lavorano possono decidere di investire alcuni giorni di ferie per i lori ragazzi. I luoghi prescelti sono luoghi nell’entroterra, lontano dalla confusione e dall’affollamento dei centri di vacanza costieri, luoghi dove è possibile vivere la vita di campo e proporre attività applicando il metodo scout per ogni fascia d’età: lupetti/coccinelle 8-11 anni, guide/esploratori 12-16 anni e rover/scolte 17-21 anni.
Ma … che beneficio portano i campi estivi ai ragazzi? Perché si fanno? Perché “investire” tanto tempo ed energie dei capi educatori per realizzarli?
Innanzitutto, i campi estivi favoriscono l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta. A seconda della loro età gli scout possono sperimentare la vita all’aperto, lo stare insieme giocando nella lealtà, apprendere le basi della sopravvivenza, del campeggio e della natura, le fatiche della strada, l’essenzialità delle cose, dando valore a quello che veramente ce l’ha.
Lontani dalle comodità della vita quotidiana, imparano a essere autosufficienti e a lavorare/giocare in sestiglia/squadriglia/equipe prendendosi cura gli uni degli altri per affrontare le sfide che si presentano durante la vita di campo e le attività che i capi propongono loro.
I campi estivi promuovono anche lo spirito di amicizia e la costruzione di relazioni significative. Durante queste esperienze, gli scout sviluppano un senso di amicizia, solidarietà e confidenza con i loro compagni, costruendo legami profondi e duraturi. Queste amicizie sono fondamentali per creare una rete di supporto sociale e per affrontare insieme i momenti di difficoltà, rendendo l’esperienza del campeggio un’occasione per creare ricordi indimenticabili e, sperabilmente, stili di vita da riportare nella vita quotidiana.
Oltre alle competenze pratiche e sociali, i campi estivi contribuiscono a nutrire il senso di appartenenza all’unità scout e all’intera comunità. Gli scout imparano a condividere valori comuni, come l’altruismo, la lealtà, la responsabilità e il rispetto per gli altri e per l’ambiente. Questi valori diventano pilastri per una crescita personale positiva e per il coinvolgimento nella comunità, incoraggiando gli scout a diventare cittadini consapevoli e responsabili.
[I L’ambiente dei campi fornisce anche una piattaforma ideale per imparare e mettere in pratica la leadership. Gli scout hanno l’opportunità di assumere ruoli di responsabilità all’interno del gruppo, guidando le attività, prendendo decisioni e ispirando gli altri con il proprio esempio. Questo sviluppo delle capacità di leadership è fondamentale per formare giovani adulti consapevoli, capaci di assumersi la responsabilità e di essere dei cittadini attivi e costruttivi nella società.
I campi estivi sono anche un’opportunità per mettere alla prova se stessi, superare paure e limiti personali. Attraverso sfide e avventure all’aria aperta, gli scout possono scoprire il proprio potenziale e sviluppare una maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Questa fiducia, acquisita durante il campo, si riversa nella vita di tutti i giorni, spingendo gli scout a prendere iniziative e a perseguire obiettivi ambiziosi.]
Infine, lo stretto contatto con la natura e con i loro compagni assieme agli argomenti di ordine spirituale trattati durante i campi così come momenti di riflessione e preghiera scanditi durante la giornata danno modo ai giovani di intravedere in tutto ciò che li circonda un “oltre”, un Architetto, un Creatore e decidere di pensare, se lo vorranno, che la realtà non si ferma a quello che si vede ma c’è un “di più” da scoprire. Per favorire ed accendere queste riflessioni intime in ciascuno dei ragazzi ogni campo ha un tema portante attorno al quale ruotano giochi, attività e riflessioni proposte; solo alcuni esempi di quelli proposti nei campi scout di quest’anno: l’accettazione delle diversità (coccinelle); la figura della donna (scolte); strada comunità servizio (rover); io e la legge scout (esploratori); gli esploratori nautici lavoreranno invece sull’acqua simbolo di limpidezza, trasparenza, purezza, acqua necessaria per la vita.
Un grosso in bocca al lupo a tutti i ragazzi che partecipano ai campi estivi ma soprattutto ai loro capi educatori i cui grossi sforzi per organizzarli e gestirli li hanno resi possibili!
a cura di Giancarlo Cascioli
commissario della regione est della FSE