Il Vescovo Andrea ha celebrato la S.Messa in occasione della Festa del Mare

“Essere artefici di liberazione”

Domenica 6 agosto il Vescovo Andrea ha celebrato la Santa Messa al Monumento dei Caduti in Mare in occasione della tradizionale Festa del Mare. Prima delle celebrazione eucaristica, sono stati premiati i lupi di mare classe 1941, coloro che hanno dedicato tutta la loro vita al mare. Poi la parola al sindaco Seri che ha dato il benvenuto a cittadini e turisti, al Prefetto, al Vescovo Andrea, alle forze dell’ordine, alle istituzioni civili tra le quali il sindaco di Rastatt che ha voluto condividere con la città questo momento. “Per me, decimo anno da Sindaco, è l’ultima celebrazione. Questo giorno – ha sottolineato Seri – è sinonimo di testimonianza che la città rivolge a tutto il mondo marinaresco. Il mare ha significati simbolici come l’alternarsi delle vicende umane, la rinascita, la libertà; a volte, nella frenesia  quotidiana, ce ne dimentichiamo. Il mare è portatore di valori antichi quali lealtà, pazienza, sacrificio. Insieme alle origini romane – ha messo in evidenza il Sindaco – il mare ha plasmato il carattere robusto del popolo fanese che sa anche accogliere e ospitare. Rivolgo stima e gratitudine a marinai, pescatori, lupi di mare, a coloro che sono qui e a coloro che purtroppo non ci sono più, a chi garantisce protezione e sicurezza per gli altri,  a chi vede nel mare un ponte e a chi in quel ponte ha perso la vita e non possiamo, in questo, girarci dall’altra parte”. Il sindaco ha citato anche le riqualificazioni in città dedicate al mondo marinaresco a dimostrazione dell importanza che viene data al mare.
“Il 6 agosto- ha sottolineato il Vescovo Andrea – il calendario segnala la Trasfigurazione e coincide con la festa del mare. Le letture parlano dell’esperienza della Trasfigurazione che è esperienza di contemplazione, di spiritualità, di contatto forte con il divino. La festa di oggi offre la possibilità di recuperare, in vacanza, un margine per il silenzio, per la riflessione e per la preghiera. Il primo invito che ci viene dalla Liturgia di questa festa è essere contemplativi; ognuno di noi, infatti, quando è in preghiera risplende della Gloria di Dio ed è più bello e Dio vuole che riscopriamo proprio questa bellezza. Il secondo invito è l’occasione per fare luce sulle realtà terrene partendo da quelle eterne. Sul monte, infatti, c’è la possibilità di guardare con attenzione ciò che viviamo sulla terra. Il mare è, per Israele, esperienza di salvezza. Noi oggi siamo a dire che sul mare ci sono vie di salvezza, sul mare Dio apre passaggi di liberazione: a noi la responsabilità di scegliere se essere artefici di liberazione o, come il faraone, tiranni ingiusti e oppressori”. Riprendendo il tema della Trasfigurazione il Vescovo Andrea ha posto l’accento sul fatto che chi fa questa esperienza cambia se stesso, i suoi schemi e ha la possibilità di adottare nuovi strumenti per la sua vita e quella degli altri. “Dal monte – ha concluso – bisogna scendere per continuare il cammino verso la Risurrezione; perciò continuiamo il nostro cammino, chiedendoci cosa possiamo cambiare dei nostri stili per essere artefici di liberazione”.