La Prima Lettera ai Corinzi (1Cor 1,17) ha fatto da filo conduttore alla meditazione del Vescovo Andrea in occasione del primo Quaresimale tenutosi lunedì 19 febbraio nella parrocchia di San Paolo Apostolo al Vallato.
“Come è possibile costruire la sapienza a partire da ciò che è obbrobrioso, insopportabile allo sguardo per la maggior parte dell’opinione pubblica? Eppure Paolo questa sera – ha sottolineato il Vescovo – viene ad esortarci a non rendere vana la croce di Cristo, a non annichilirla, a non avvizzirla. Andando a Corinto, trova una comunità che si sta impegnando a gareggiare con i Giudei e con i Greci, cioè con gli interlocutori che si ritengono più saggi e che sfidano i discepoli, i membri della comunità, a dimostrare la sapienza. Paolo trova una comunità in fermento, ricca di doni, ma tentata a cercare una sapienza che vuole nascondere lo scandalo della croce.
Nelle nostre case, di solito, mostriamo i tesori di famiglia e tendiamo a nascondere i problemi, mettiamo da parte ciò che ci addolora di più. Paolo, che ha avuto la fortuna di aver studiato dovunque è andato prima a Tarso, poi a Gerusalemme e che ha conosciuto anche i fondamenti della filosofia greca, viene a chiederci di non azzerare lo scandalo della croce, di non perdere il sapore della parola della croce. Ci esorta a tornare al fondamento del Vangelo, restituendo proprio alla croce la sua forza, la sua potenza e il suo valore. Allora chiediamoci: “Quando noi rendiamo vana la croce? Attraverso quali tentazioni, pretese, strade ce ne allontaniamo?” Paolo sa bene che occorre rimanere radicati nella croce di Cristo perché è da lì che Dio sprigiona la potenza del suo amore; Dio ha scelto paradossalmente ciò che l’uomo vorrebbe nascondere. Paolo costruisce la parola partendo da ciò che fa scandalo. Costruire la sapienza a partire dalla croce – ha evidenziato il Vescovo Andrea – è paradossale poiché mette in crisi il pensiero dell’uomo, ma è proprio che c’è l’epifania dell’amore di Dio, è da lì che siamo chiamati alla conversione. Invito a non rendere vana la croce, ma ad accoglierne la sua parola”.
Al termine della riflessione di Mons. Andreozzi, padre Maurizio, esperto di arte, ha illustrato ai fedeli la Via Crucis presente nella chiesa, opera del monaco e pittore padre Tarcisio Generali nato a Fano il 2 giugno 1904 e tornato alla Casa del Padre il 21 luglio 1998. L’opera, composta da quindici pannelli di legno per un’altezza complessiva di 3 metri e una larghezza di 6, fu eseguita in pochi mesi tra febbraio e aprile 1986. Don Tarcisio ci consegna una Via Crucis calda, dalle tinte rosso-arancio-giallo. E’ un’esplosione di rossa energia vulcanica, di amore simboleggiato proprio dal colore rosso, un’esplosione di luce che trasfigura la materia, il mondo, la vita tortuosa, affaticata, dolorosa di ogni essere umano.
Il secondo Quaresimale è in programma lunedì 26 febbraio, alle ore 21.00, nella parrocchia Santa Croce a Calcinelli.
Registrazione integrale: