Conclusa l'assemblea pastorale diocesana

Non sprechiamo questo tempo. Non spegniamo la speranza

L’assemblea diocesana di Quaresima si è tenuta domenica 10 marzo presso il Centro pastorale. Hanno partecipato circa 200 persone tra laici, presbiteri, diaconi, religiosi, movimenti e associazioni. Molte le parrocchie e i territori della diocesi presenti. La parola biblica che ha segnato l’incontro è quel “senza indugio fecero ritorno” che ci riporta alla sera di Pasqua in cui Gesù, il crocifisso risorto, aprendo gli occhi del cuore e della mente dei discepoli all’intelligenza delle Scritture, li ha resi testimoni credibili della Pasqua.

Per la nostra diocesi questa tappa segna il momento del confronto e del discernimento a partire dall’ascolto che in 29 parrocchie della diocesi è stato fatto su cinque macro-temi condivisi con tutte le Chiese che sono in Italia: la missione secondo uno stile di prossimità; il linguaggio e la comunicazione; la formazione alla fede e alla vita; la sinodalità e la corresponsabilità; il cambiamento delle strutture.

Il materiale pervenuto dall’ascolto è diventato motivo di discernimento attraverso il metodo della “conversazione spirituale”. La preghiera inziale ha messo in luce cosa ci si aspetta e cosa siamo chiamati a vivere in questo tempo di grazia: «Il discernimento comunitario non è una discussione di gruppo, ma si realizza in un contesto di preghiera, dove ci mettiamo ai piedi del Signore, in ascolto della Parola di Dio, nella ricerca della sua volontà e non della nostra. La Chiesa cammina con tutti, non allontana nessuno, perché ogni uomo può essere il Signore Risorto che si avvicina: anche questo ascolto è a fondamento di ogni discernimento comunitario. Quando si dà alla vita delle persone la possibilità di “venire allo scoperto”, si accendono mille “fuochi dello Spirito”, che dovremo aver cura di non spegnere con le nostre paure. Solo così lo Spirito ci mette in stato di permanente conversione in vista della missione».

I cristiani presenti hanno potuto condividere, in un tempo prolungato, quanto emerso nei vari territori e nei vari gruppi. Sono stati infatti nove piccoli gruppi guidati da altrettanti facilitatori che restituiranno alle quattro Zone pastorali (vicarie) quanto verbalizzato durante un ascolto e un discernimento attento e appassionato. Nulla è andato perduto. Tutto è stato letto e riletto con attenzione. Tutto sarà restituito al nostro vescovo Andrea perché possa indicarci la strada per i prossimi anni. Tutto sarà restituito alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) perché possa diventare motivo di crescita nel percorso sinodale.

L’arcivescovo di Cagliari, Mons. Baturi, segretario della CEI, commentando con i rappresentanti dei presbiteri delle regioni italiane il cammino sinodale ha recentemente affermato: «Quello che la Chiesa sta vivendo, con l’ambizione con cui Papa Francesco l’ha impostato, è qualcosa di totalmente nuovo. Che ci siano velocità diverse è paradossalmente un segno di speranza: i veri cambiamenti hanno bisogno di consenso che, come ricorda il Papa, si crea per attrazione. Per questo servono tempo e pazienza».

Tempo e speranza: questo il dono che lo Spirito fa alla nostra Chiesa diocesana. Non sprechiamolo!

Don Francesco Pierpaoli
Vicario per la pastorale