Dove siete stati a Pasquetta? Siamo andati all’incontro con il Papa a Roma!!
È così che entusiasti possono rispondere 80.000 adolescenti e i loro educatori venuti da tutti Italia per assistere a quella che possiamo definire una giornata di rinascita, dove piazza San Pietro ha veramente ripreso vita!
Una prima assoluta nel suo genere, un incontro veramente pensato e programmato per vivere
un’esperienza di comunione fraterna e di fede per quei giovani compresi nella fascia di età più bistrattata perché considerata “la peggiore”, quella in cui ci si chiude in se stessi, si è irritabili e impazienti. Tutto questo è normale, questi adolescenti sono alla ricerca di se stessi e del proprio posto in questo mondo, e non è per niente facile.
Dalle nostre diocesi (Pesaro-Urbino-fano) sono partiti 410 tra ragazzi e educatori, insieme si è vissuto il viaggio in pullman, la catechesi di don Andrea, il cammino verso Piazza San Pietro; insieme poi nella piazza si sono cantate le canzoni di Blanco e Matteo Romano, si è riso con la comicità di Gabriele Vagnato e Giovanni Scifoni, ci si è fermati in silenzio emozionati dai racconti e dalle testimonianze della comunità di Nembro, di Alice, Samuele, Sofia di un altro Samuele, e di Mattia Piccoli. Infine è arrivato Papa Francesco per salutare tutti questi adolescenti e pregare con loro. Una giornata veramente intensa, ricca di foto, sorrisi e di emozioni che speriamo rimanga per sempre nei cuori.
Scrivo soprattutto a noi adulti, educatori, capi scout, preti, genitori dobbiamo essere fieri e felici di aver accompagnato i ragazzi a vivere questa festa, dell’impegno che mettiamo ogni giorno per crescere ed educare i ragazzi, degli sforzi di organizzare quella attività o quell’incontro, dei momenti che passate ad ascoltarli a condividere con loro la vostra vita. I giovani cercano questo. Vogliono incontrare persone e vivere relazioni autentiche non sono più disposti ad accettare ordini da di chi li considera dei bambini. Questo evento deve fare da spartiacque, tornando nelle nostre realtà facciamo vedere che accanto all’altare si può cantare e ballare, che a fare un’omelia possono essere i ragazzi stessi raccontando le loro vicissitudini e i loro sogni. Non c’è bisogno di tante parole o sermoni e il Papa nonostante l’età decisamente bugiarda è più giovane di molti di noi, l’ha capito. Sapeva a chi doveva rivolgersi e gli ha detto “Voi non avete l’esperienza dei grandi ma avete qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, voi avete il fiuto della verità. Un concetto semplice unito a una piccola spiegazione, la sua benedizione, la tanta gioia di incontrarsi e di fare festa cantando. Ecco finalmente la chiesa!
Cari adulti ci vuole tempo e tanta pazienza, ci vuole la capacità di saper indicare la strada ma lasciando che si segua il sentiero tortuoso, bisogna imparare a non arrabbiarsi quando purtroppo la “chiamata” del cellulare prende il sopravvento o se si sentono frasi come “tutto sto casino per vedere uno vestito di bianco”. Concediamo la libertà di sbagliare senza giudicare, facciamo sentire le nostre idee senza soffocare le loro, continuiamo imperterriti e fiduciosi a coinvolgere, a proporre sfide e avventure, campi, pellegrinaggi, giornate comunitarie dove i protagonisti siano i nostri giovani e vedrete che sapranno rispondere presente, riconoscere la bellezza e come Giovanni nel vangelo anche loro capiranno e diranno: ”È il Signore”.
Amedeo Rivelli, Capo Scout FSE