Presieduta dal Vescovo

Celebrata la Domenica della Palme in Cattedrale

La miseria dell’umanità e la grandezza sono stati i temi che hanno fatto da filo conduttore all’omelia del Vescovo Armando, domenica 2 aprile in Cattedrale in occasione della Domenica delle Palme, preceduta dalla processione partita dalla chiesa di San Tommaso per raggiungere la Cattedrale. “Quando l’uomo segue i suoi istinti, i suoi criteri, tocca il fondo della sua miseria. In questo svelamento della miseria dell’uomo, la figura di Gesù ci appare come il luogo in cui Dio ci dice come vuole l’uomo. Il “figlio prediletto” è veramente l’uomo secondo i suoi desideri. Egli ci appare come l’uomo totalmente libero dai condizionamenti che impoveriscono la nostra umanità. La consapevolezza dolorosa che la sua fedeltà lo porterà alla morte – ha sottolineato il Vescovo – non scoraggia il suo impegno di servizio. “Non mi sono tirato indietro” aveva già detto Isaia. Il racconto evangelico  – ha proseguito il Vescovo – ci aiuta a cogliere l’evidenza più difficile che emerge dalla passione del Signore: la fecondità della nostra vita non è legata ai nostri sogni umani, ma alla nostra capacità di accettare anche la sofferenza per rimanere fedeli al progetto di Dio – alla verità dell’uomo – alla coscienza. Saremo capaci di entrare in questo orizzonte di umanità se la fede ci aiuterà a coglierne la grandezza e la bellezza. E’ il cammino che implicitamente ci suggerisce l’evangelista, quando sottolinea che l’ufficiale romano (dunque, un lontano), visto ciò che era accaduto, riesce a cogliere tutta la grandezza di Gesù: “Veramente quest’uomo era figlio di Dio””.